La prova scritta della seconda lingua è obbligatoria. No, è solo opportuna. Può continuare a decidere il collegio docenti. Però in effetti deve essere prevista un'autonoma valutazione. L'esame di terza media di quest'anno è avviluppato in una spessa cortina di fumo che potrebbe essere un simpatico diversivo alla routine e al tran tran di alunni, docenti e genitori che orbitano intorno alle scuole medie – a torto o a ragione accusate di essere l'anello debole del sistema scolastico italiano - se non fosse per due fattori: 1. le prove cominciano praticamente tra poche ore, il 15 giugno; 2. gli studenti impegnati sono la bellezza di 580.622, cioè come se l'intera città di Genova dovesse sostenere l'esame di terza media.
Ricapitoliamo tutto anche perchè, lo dico con un pizzico di civetteria, il mio precedente post sull'esame di terza media è cliccatissimo tra i teen-ager, lo condividono su Facebook, ci aggiungono i poke, qualche studente mi ha anche fatto i complimenti (grazie a te, Carlo) e poichè essere letti da un quattordicenne è più difficile che vincere il Pulitzer per il giornalismo, capirete perchè ci torno su. Allora, la seconda lingua comunitaria è stata introdotta nella scuola media nel 2004 lasciando alla singola scuola la scelta di decidere autonomamente se valutarla all'esame con una prova scritta oppure al momento dell'esame orale. Molte scuole medie prevedevano la prova scritta ma molte anche no. Anche perchè, diciamolo seppure a mezza voce, in terza media gli studenti faticano a mettere insieme due parole d'inglese – che pure hanno cominciato in prima elementare – figuriamoci come se la cavano con la lingua di Cervantes, di Voltaire o peggio con quella di Goethe che straripa declinazioni.
Qualche giorno fa, la sorpresa. Con la circolare n.46 il Ministero dell'Istruzione appalesa il seguente orientamento:"Si ravvisa l'opportunità che il collegio dei docenti preveda anche per la seconda lingua straniera un'autonoma valutazione all'interno dell'esame di Stato". Da qui si scatena l'esegesi del testo ministeriale. Poichè "ravvisare l'opportunità" non è evidentemente sinonimo di "obbligare a" quello che è successo nei giorni successivi è che quelle scuole che non prevedevano la prova scritta hanno deliberato almeno per quest'anno di non prevederla.
Per fare un esempio, alla scuola Moscati-Mameli di Milano, il preside ha informato alunni e genitori che la prova di seconda lingua non c'era fino allo scorso anno e non ci sarebbe stata almeno per quest'anno. Peccato però che nelle stesse ore, negli stessi minuti in cui alla Mameli si tirava un sospiro di sollievo, il direttore scolastico della Lombardia Giuseppe Colosio, diffondeva la sua interpretazione autentica tramite circolare: "Considerato che l'insegnamento della seconda lingua è giunto ormai a sistema in modo generalizzato e consolidato, viene superata la fase transitoria sperimentale e pertanto deve essere prevista un'autonoma valutazione anche per tale disciplina con la conseguente necessità di somministrazione in sede di esame conclusivo di ciclo, di unìulteriore prova scritta di lingua straniera ". Allora, che ne pensate? E' un pasticciaccio brutto l'esame di terza media, o no?