La risposta al titolo del post è affermativa. Triste, vero? Se diamo retta alle ricerche che sistematicamente vengono fuori sul gender gap, a scuola non c'è scampo. Con meno maschi in classe migliorano i livelli di apprendimento di tutti, maschi e femmine. D'accordo, possiamo serenamente fregarcene e pensare che siano sciocchezze e che i maschi siano più vivaci, più curiosi, più stimolanti, in fondo solo un po' distonici rispetto al diligente e meno perturbante approccio delle ragazze. Però disturbano, si distraggono e quindi meno ce ne sono meglio è. Anche per loro. Tra l'altro, se decidiamo di fregarcene di quello che studiano a Stanford o a Palo Alto o alla Sorbone - e butto quindi via blog e dizionari – chi compulserà i siti stranieri per dirvi cosa succede fuori dal nostro provincialissimo backyard?
L'ultima ricerca in ordine di tempo arriva da Israle e e ne parla il Wall Stret Journal. Vi giro il link qui. I ricercatori hanno esaminato le performance in 264 scuole superiori, 395 scuole medie e circa 1.000 scuole elementari, avevano anche a disposizione i dati longitudinali degli studenti e le percentuali di maschi e femmine presenti in classe in relazione ai risultati ai test e ai giudizi degli insegnanti. Insomma un lavoro fatto benino, ammettiamolo. E' emerso una specie di meccanismo di causa ed effetto per cui "le classi con pochi maschi presentavano più disciplina e migliori relazioni studente-studente e studente insegnante" con un miglioramento del rendimento che è addirittura maggiore nei maschi che nelle femmine.
La scelta secondo i ricercatori è praticamente a somma zero. Meno ragazzi ci sono, meglio va la classe e più contenti erano gli insegnanti che non denunciavano sindromi da burnout. Il migliore scenario possibile per un ragazzo – concludono i ricercatori - sarebbe quello di essere il solo maschio per classe. A risultati simili era arrivata anni fa l'economista di Stanford Caroline Hoxby che tra l'altro ieri sera era in Bocconi. Scusatemi, non aggiungo altro. Chiudo il blog così, sono affranta. Depressa. E poi, voglio mettermi subito a stanare una ricerca che dimostri esattamente il contrario. Ci sarà da qualche parte del pianeta uno studio che difenda i nostri sudicissimi, rozzi, terribili, irrequieti, amatissimi ragazzi maschi?