Sono perfettamente consapevole dell'eccezionalità dell'evento, è inutile nasconderlo. Mai più, c'è da scommetterci, mai più nella storia del Fondo Monetario Internazionale accadrà che articoli riguardanti Il suddetto Fondo Monetario Internazionale – di solito più soporiferi del segnale orario in televisione – saranno al centro del dibattito planetario. Argomento di discussione in palestra mentre si disperdono calorie sul tapis roulant, al bar dopo la partita con gli ex ragazzi ormai ingrigiti e e imbolsiti del calcetto, persino con il tecnico rumeno della lavastoviglie. Per non parlare dei tassisti, saldamente sintonizzati su Radio24, avidi di ricevere in diretta le ultime news dal Fondo. E quindi ora che si fa? Ne parliamo pure noi? Ma in che modo? E soprattutto: perchè? Allora, la soluzione che avrei trovato è questa: anche se ce ne siamo quasi dimenticati, presi come siamo dall'ennesimo caso di personaggio pubblico affetto da priapismo (ma non dovremmo averci fatto il callo?), ci sono le elezioni. Prendiamo poi il personaggio Domink Strauss-Kahn, nei suoi tratti direi più qualificanti: politico, economista, erotomane, francese. Mescolo ora Francia ed elezioni e vi dico cosa viene fuori. Viene fuori, a sorpresa, che in Francia è in corso un dibattito (sì, d'accordo, non è esattamente il dibattito del giorno in Francia…) sul voto ai sedicenni. Julien Damon, sociologo, professore a Sciences Po a Parigi ci è andato giù pesante. Il voto ai 16 anni è un atto dovuto, in quanto a 16 anni si lavora, si può essere giudicati, si possono pagare le tasse. Solo facendole votare, daremo alle nuove generazioni la chiave d'accesso alla stanza dei bottoni. E, spara Damon, se proprio non vogliamo dare il voto ai sedicenni, almeno togliamolo ai vecchi! Giuro, non lo dico io, lo dice il sociologo francese a Rue89, vi giro il link se non mi credete. In Italia, con molta più fairness e molto più stile, una proposta simile è arrivata da Alberto Alesina e Francesco Giavazzi che, a proposito di giovani, scrivono sul Corriere della sera: "Ma si dovrebbe pensare anche a qualche provvedimento più radicale che sblocchi la gerontrocazia che domina l'Italia. Per esempio perchè non abbassare a 16, 17 anni l'età minima per votare?". Questa l'opinione di Alesina e Giavazzi sull'età minima. Non è dato sapere cosa pensino dell'età massima…
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