Le nuove tecnologie entrano prepotentemente nelle scuole italiane, soprattutto al Sud. Ma che bella, ma che incoraggiante, la fotografia scattata da Tuttoscuola, nel rapporto sullo stato di salute del sistema scolastico italiano che la rivista elabora ogni quattro anni. Ma quanto ottimismo trasuda dall'immagine di questi istituti del Sud traboccanti di LIM, computer e attrezzature didattiche all'avanguardia. Peccato davvero che io sia così cattiva, e sospettosa, e incapace di tacere il dubbio che mi è entrato come un tarlo nella mia testa cinica di giornalista. Ma non è che la foto è stata ritoccata qua e là dal photoshop? Non c'entra Tuttoscuola, per carità. Diciamo che magari – visto che i dati arrivano dalle scuole- qualche smagliatura, qualche centimetro di troppo sul giro vita zac, sia sparito di botto. A voi la lettura del comunicato: " In termini di patrimonio delle scuole (attrezzature didattiche, dotazioni di libri, etc.) gli istituti del sud, forse anche per l'efficace impiego dei fondi Ue, sono oggi in media le più ricche d'Italia: in testa alla graduatoria ci sono ben cinque regioni meridionali, che precedono persino la Lombardia. Gli istituti più informatizzati sono in Puglia, mentre al Sud c'è anche più stabilità degli insegnanti con una grado di precarizzazione che è la metà di quello che si registra al nord". Le scuole del Sud sono piene di computer (forse, chissà) ma certamente fatiscenti se -proseguendo nella lettura del rapporto – si arriva al punto dolente. La stragrande maggioranza degli edifici sono fuori legge. Solo il 44,2% degli edifici scolastici in Italia ha il certificato di agibilità statica, solo il 35,4% ha quello di agibilità igienico-sanitaria, solo il 40,6% degli edifici ha abbattuto tutte le barriere architettoniche. Ecco come ha commentato i dati alla presentazione del rapporto Davide Guarneri, presidente dell'Age, l'associazione dei genitori italiani: "Dopo le tragedie di San Giuliano di Puglia e di Rivoli Torinese, in un paese connotato da alta sismicità, come genitori dobbiamo purtroppo rilevare le precarie condizioni di sicurezza degli ambienti nei quali i nostri figli trascorrono molte ore della giornata". Triste, molto triste.
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